V Edizione, DepurArt Lab Gallery (Bellezza Etica)
Depuratore-Nosedo, Milano
2016
Termine di origine greca che indica un elemento invisibile e privo di vita, che tuttavia lo spirito intelligente dell’universo trasporta perché è il catalizzatore che rende vivente la materia. Dall’unione delle lettere latine a e z, le greche x e ω, le ebraiche Aleph e Tau sommate insieme danno « AZOTH ». La sua ricerca, è la purificazione delle scorie e l’attivazione dell’oro. Il mezzo per poterci arrivare si trova nell’uomo ed è la Pietra Filosofale. La parola araba per pietra è affine alla parola che significa nascosto, proibito. In Occidente, si dà il nome di Azoth alla pietra, alla cosa nascosta.
È l’essenza dell’uomo che partecipa a ciò che si è abituati chiamare il divino. E’ l’Ouroboros che si mangia la coda costituito dai cinque elementi fuoco, aria, acqua, terra ed etere.
La struttura è formata da una colonna in rame (1,95 m) sostenuta da un piedistallo in ferro.
La colonna in rame è attorniata da un filo di ferro che la cinge e toccandola in alcuni punti fa scaturire delle fasce in verde rame in misura calcolata in sezione aurea.
La colonna rappresenta il Principio Femminile, l’Anima Mundi, il principio plastico del mondo, che diventa materia toccata dal principio maschile (ferro).
Il simbolo elementare alchemico per il rame è anche il simbolo planetario di Venere, come tale, questo simbolo incarna le stesse caratteristiche come l’amore, l’equilibrio, la bellezza femminile e la creatività artistica.
In alchimia, il ferro è rappresentativo del pianeta Marte come in astrologia, per questo mantiene le caratteristiche del caso ovvero la forza fisica, l’aggressività (per via del fatto che venne usato per la fabbricazione di armi) e simboleggia l’energia prevalentemente maschile.
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